150 motivi per incontrarsi a Grugliasco…
parte terza (3 di 3).
Nella
prima parte si è accennato di come “giocare a costruire cose
semplici“ contribuisca a far si che “l’arte del fai da te” possa essere
sviluppata già da piccoli….
Nella
seconda parte ho portato un esempio di “vita vissuta” che
conosco molto bene (perché si tratta di me) e di come le cose imparate si
sviluppino e siano poi trasformate e debbano anche essere personalizzate per
non essere una mera copia di un’originale.
In
questa terza parte dopo la passione del “fai da te” tipica dell’età di
mezzo, vediamo ora che il SAPER FARE è FELICITA!!!
Un modo per dare un senso alla propria vita.
Fare...Disfare e,... SAPER FARE... è un mestiere tutto da imparare!!!!! |
In questo caso chiedo l’aiuto a chi riesce ad
esprimere con le parole, molto meglio di quanto lo possa fare io, quello che si
prova nel fare le cose con la consapevolezza di sapere di poterle fare ma anche
di più, cercando e mettendosi alla prova nel fare cose mai fatte prima.
Saper fare è un modo per
farsi le cose in casa, di casa. E’ il tempo recuperato e una nuova dimensione
del presente.
E’ intingere le mani nella praticità, dando sostanza e tridimensionalità ai propri sogni, ideali.
E’ costruire pezzi di futuro nel qui e ora. Saper fare è accarezzare la schiena delle proprie idee, per farle camminare un passo dopo l’altro, a forza di esperimenti e prove. E’ provarsi, provare.
Saper fare è un modo, il modo giusto per risparmiare: risorse, spostamenti, imballaggi, emissioni, denaro, tempo…
Saper fare è togliere l’inutile, il superfluo, che poi sono la gran parte delle cose materiali di cui ci circondiamo, per riempire, possedere, consumare.
Saper fare è sapere di poter contare sulle proprie mani, e pure gli occhi, e pure la fantasia, e purela
curiosità. E tanti altri pure che non han valore, in questo
crepuscolo di società in cui vale solo il tanto, il troppo, luccicante usa e
getta quotidiano.
Saper fare: il pane, i detersivi, l’orto, i biscotti, i piccoli lavoretti di casa, rammendare un calzino o ricamare la copertina del bimbo…
Dietro ad ognuno di questi gesti, riti, c’è la visione altra di comunità, c’è tutto l’amore e la passione che servono per essere sobri, sostenibili.
E sopra ogni altra cosa. Felici!
(Università del saper fare, prossimamente...)
Marco Boschini
E’ intingere le mani nella praticità, dando sostanza e tridimensionalità ai propri sogni, ideali.
E’ costruire pezzi di futuro nel qui e ora. Saper fare è accarezzare la schiena delle proprie idee, per farle camminare un passo dopo l’altro, a forza di esperimenti e prove. E’ provarsi, provare.
Saper fare è un modo, il modo giusto per risparmiare: risorse, spostamenti, imballaggi, emissioni, denaro, tempo…
Saper fare è togliere l’inutile, il superfluo, che poi sono la gran parte delle cose materiali di cui ci circondiamo, per riempire, possedere, consumare.
Saper fare è sapere di poter contare sulle proprie mani, e pure gli occhi, e pure la fantasia, e pure
Saper fare: il pane, i detersivi, l’orto, i biscotti, i piccoli lavoretti di casa, rammendare un calzino o ricamare la copertina del bimbo…
Dietro ad ognuno di questi gesti, riti, c’è la visione altra di comunità, c’è tutto l’amore e la passione che servono per essere sobri, sostenibili.
E sopra ogni altra cosa. Felici!
(Università del saper fare, prossimamente...)
Nessun commento:
Posta un commento